giovedì 12 dicembre 2013

Per una legge organica sul diritto d'asilo. Manifestazione a Torino il 14 dicembre

Per per una nuova legge ispirata 
all’accoglienza e all'integrazione.

Per i diritti di cittadinanza dei lavoratori migranti 
e delle loro famiglie.

Per una legge organica sul diritto d'asilo.

Oggi in Italia un cittadino su 15 è di origine straniera, un lavoratore su 8 è nato in un altro Paese. I dati
relativi alla presenza delle cittadine e dei cittadini stranieri evidenziano che il fenomeno dell'immigrazione
straniera è un fenomeno articolato, territorialmente diffuso e in crescita costante. In Piemonte
soggiornano oltre 422 mila immigrati (10% della popolazione regionale).
Moltissimi di questi nuovi cittadini lavorano e pagano le tasse, ma non sempre godono degli stessi diritti e
delle stesse opportunità dei loro colleghi italiani. Molti ancora sono presenti irregolarmente e costretti al
lavoro nero.
Oggi ci sono le condizioni per riconoscere appieno la dignità di milioni di nuovi cittadini di cui l’Italia ha un
grande bisogno.
• Per una legge organica sul diritto d’asilo che garantisce ai profughi l'accesso all'asilo ed alle
misure di protezione internazionale e una adeguata accoglienza secondo gli standard previsti
dall’Unione europea;
• Per una nuova legge sull’immigrazione ispirata, al rispetto dei diritti, ma anche alla regolarità
della presenza nel nostro Paese; a partire da una diversa politica degli ingressi legali;
• Per l'abolizione del reato di clandestinità;
• Per la cancellazione della sovrattassa sul permesso di soggiorno, una tassa iniqua è
inaccettabile (l’obbligo del pagamento da €. 80 a €. 200), soprattutto per il suo peso sulle
famiglie dei lavoratori immigrati colpiti dalla forte disoccupazione;
• Per un urgente intervento del governo sulla durata dei permessi di soggiorno, soprattutto a
favore dei cittadini stranieri che hanno perso il lavoro;
• Per la riforma della cittadinanza: acquisizione da parte dei minori stranieri extracomunitari,
nati nel territorio italiano, del diritto alla cittadinanza italiana (jus soli);
• Per il diritto di voto amministrativo per i cittadini stranieri residenti stabilmente in Italia;
• Per la fine di tutte le norme a contenuto discriminatorio contenute nella nostra legislazione,a
cominciare da quelle che riguardano l’accesso al lavoro ed il trattamento previdenziale;
• Per la ratifica della Convenzione dell’ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie;
• Per una nuova politica d’integrazione sociale e culturale dei cittadini migranti, che veda
protagonista il territorio;
• Per una nuova Legge Regionale sull’immigrazione e per concrete politiche di integrazione
sostenute da risorse certe.

CGIL CISL UIL PIEMONTE TI INVITANO A PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 14 DICEMBRE A TORINO
ore 9.30 CONCENTRAMENTO in PIAZZA CASTELLO
corteo con ARRIVO in PIAZZA VITTORIO VENETO

giovedì 5 dicembre 2013

Comunicato Sindacale relativo all'incontro del 20 novembre sul Telelavoro

COMUNICATO SINDACALE

Il 20 novembre u.s. si è tenuto a Roma il secondo incontro nazionale sul Telelavoro.
Con questo comunicato le Rsu Slc-Cgil del Coordinamento Nazionale intendono fare il punto sulla discussione e sullo stato della trattativa con l’Azienda.
Durante la giornata del 20/11 si è trattato l’argomento telelavoro su due livelli: un primo livello di carattere normativo, sul quale si sono registrati alcuni avanzamenti tra le parti che elenchiamo:
· L’Azienda ha convenuto di eliminare la possibilità di assumere in telelavoro. Il criterio era infatti discordante con il requisito dell’anzianità di almeno un anno nella funzione svolta dal Dipendente e con il concetto di volontarietà, in quanto il telelavoro in fase di assunzione potrebbe non essere reversibile.
· Con riferimento ai criteri per eventuali graduatorie, in caso di domande più elevate rispetto alle disponibilità, è stata introdotta la causale relativa alla necessità di assistere parenti disabili conviventi (in precedenza la previsione si limitava ai figli disabili).
· E’ stato ridotto a 9 mesi, invece dei 12 proposti inizialmente, il periodo dopo il quale un lavoratore può richiedere il rientro in Azienda a fronte di mutate esigenze personali.
· Per quanto riguarda il domicilio si è condivisa l’interpretazione per la quale non sarà condizione ostativa al Telelavoro il caso in cui il domicilio sia fuori dalla regione dove è presente l’unità produttiva di provenienza. Inoltre l’Azienda si è dichiarata disponibile a prevedere, in casi di distanze considerevoli, la possibilità di gestire i rientri presso la sede amministrativa più vicina al domicilio.
· In materia di orario di lavoro si è convenuto di ricondurre al tema delle flessibilità previste dalla Legge in caso di prestazioni rese nell'ambito di rapporti di telelavoro domiciliare, legandole alla disciplina del CCNL e quindi all’informativa preventiva alla RSU onde evitare possibili interpretazioni sfavorevoli per Lavoratrici e Lavoratori.
· Abbiamo inoltre registrato disponibilità aziendali affinché, come richiesto in tutte le assemblee dopo il regime di sperimentazione, si possano allargare gli ambiti di applicazione del Telelavoro ed anche delle modalità.
Sul secondo livello, quello economico, le posizioni rimangono invece distanti. L’Azienda ha riproposto, senza scostarsi dall’ipotesi iniziale del 9 ottobre e senza dare disponibilità di mediazione, un importo forfettario omnicomprensivo, che coprirebbe le spese assunte dal Lavoratore (comprese quelle di connessione ADSL) di soli 40€ lordi. Al Telelavoratore, inoltre,
non verrebbero riconosciuti i ticket per i pasti.
La Delegazione Sindacale Slc, ha ritenuto questa cifra insufficiente, perché non equilibrata rispetto al bilancio tra costi e benefici che coinvolgeranno il Telelavoratore da una
parte e l’Azienda dall’altra. Tale considerazione è inoltre sostenuta dalle condizioni contrattate in altre Aziende del settore che hanno già raggiunto accordi in materia, economicamente non
paragonabili alla proposta di Wind, perché oltre ad avere un compenso forfettario sensibilmente più alto, mantengono, in molti casi, il trattamento pasto tramite convenzione o
ticket restaurant.
Siamo consci della situazione economica del settore e recepiamo con favore le rassicurazioni aziendali sulla totale volontarietà della scelta, tuttavia non possiamo ignorare i mandati delle assemblee che in merito si sono espresse per un riconoscimento economico più equo.
RSU e OO.SS. si sono sedute al tavolo di trattativa sul Telelavoro con l’obbiettivo di  sottoscrivere un accordo di miglior favore rispetto a quanto già previsto da CCNL e Accordi Interconfederali, partendo dal presupposto condiviso, che il Telelavoro è un importante strumento di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
L’auspicio e l’invito fatto da parte sindacale in conclusione dell’incontro è che l’Azienda, partendo dagli avanzamenti condivisi sulla parte normativa, riconsideri l’indisponibilità a trattare sulla parte economica affinché si possa approdare ad un Accordo condiviso al più presto.


Le RSU SLC della sede WIND di Ivrea

giovedì 28 novembre 2013

COMUNICATO SINDACALE SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI IT.NET DELLA SEDE DI GENOVA

COMUNICATO SINDACALE
SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI  IT.NET DELLA SEDE DI GENOVA

Le lavoratrici, i lavoratori e la RSU della sede WIND di ivrea  esprimono viva preoccupazione per la situazione in cui si trovano i colleghi della sede IT.net di  Genova, la cui chiusura è stata recentemente annunciata.
Il nostro territorio , al pari di quello genovese , assiste ad un continuo depauperamento del tessuto industriale, spesso in nome di una “razionalizzazione” di cui, francamente, nell’era del digitale  e del “cloud” fatichiamo a comprendere la necessità
Ci uniamo pertanto alla protesta dei colleghi genovesi e ci impegnamo  fin d’ora a supportarli nelle iniziative di lotta che riterranno opportuno intraprendere



Ivrea 28/11/2013                                                                               Le RSU Wind della sede di ivrea

giovedì 14 novembre 2013

Verbale Commissione Rete del 23 Ottobre 2013

Potete consultare qui il verbale della Commissione Rete riunitasi il 23 ottobre 2013

lunedì 4 novembre 2013

Rcc: estensione “Turno Mamma”

Ivrea, 04/11/2013

COMUNICATO SINDACALE

Rcc: estensione “Turno Mamma

Il giorno 30 ottobre, presso la sede di Ivrea,  si è svolto un incontro con la direzione HR territoriale, avente come tema, l’estensione del cosiddetto “turno mamma” ( fascia oraria 8\18) in ambiti diversi dal customer care, così come previsto dall’accordo integrativo di secondo  livello di novembre 2008.
La tematica era già stata affrontata  a livello nazionale,in ambito commissione “ pari opportunità” e l’azienda aveva confermato l’apertura sul tema, ma l’aveva rimandato a tavoli territoriali.
Dal  1 Gennaio 2014 quindi, anche in ambito  Network RCC ,le lavoratrici madri, con figli di età compresa  fra 0 e 24 mesi potranno fare richiesta di essere collocate in turnazioni comprese  nella fascia oraria  8\18.
Non è stata dimostrata invece l’auspicata apertura sul tema “turno genitore” (estensione della fascia oraria 8\18 anche oltre i 24 mesi, e fino agli 8 anni del bambino,per situazioni di particolari disagio, come ad esempio i genitori single).
La Rsu giudica positivamente il risultato ottenuto, soprattutto perché  si è riaperta la strada della contrattazione a livello territoriale, basilare per un’Azienda come la nostra, radicata su tutto il territorio nazionale e ove le esigenze dei lavoratori si sono dimostrate spesso  molto differenziate da una sede all’altra.


La RSU Wind della sede di Ivrea. 

venerdì 25 ottobre 2013

Sciopero Generale venerdì 15 novembre 2013

CAMBIARE LA LEGGE DI STABILITA' 2014
DAGLI SPRECHI E DALLE RENDITE PIU' RISORSE AI LAVORATORI E AI PENSIONATI



TORINO: SCIOPERO GENERALE
VENERDI' 15 NOVEMBRE 2013


La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. Da tempo tutti gli osservatori indicano in una significativa riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati ed imprese che investono, la via principale per operare questa svolta.

Ribadiamo che è necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali.

CGIL CISL UIL chiedono al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e di dare certezze a tutti i lavoratori esodati.

È indispensabile una decisa modifica della Legge di Stabilità soprattutto sui seguenti capitoli:


Meno tasse ai lavoratori e pensionati

Per gli interventi in materia fiscale l’iter parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità deve essere l’occasione per diminuire realmente le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati ed imprese che creano buona occupazione.

In particolare bisogna:

-           varare un significativo aumento delle detrazioni sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati; misura, questa, orientata ad una maggiore equità e al sostegno al reddito di quelle categorie che contribuiscono a gran parte del gettito fiscale. In tal modo, si incrementerebbe il loro potere di spesa e, conseguentemente, aumenterebbero i consumi;

-           rafforzare e rendere strutturale la detassazione del salario di produttività che, inoltre, va estesa anche ai lavoratori del settore pubblico in modo da porre fine ad un’esclusione iniqua e ingiusta che colpisce milioni di lavoratori;

-           correggere gli elementi di iniquità della nuova tassazione immobiliare (TRISE) e cancellare la prevista riduzione delle agevolazioni fiscali.

Bisogna potenziare la lotta all’evasione fiscale attraverso la revisione del sistema di sanzioni, definendo la natura penale del reato di evasione, con l’estensione delle misure per il contrasto di interessi alle spese per i servizi alle persone e alle famiglie, con il rafforzamento del ruolo degli enti locali incrociando le banche dati e, infine, con l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale in chiave europea.


Rivalutare le pensioni

CGIL CISL UIL ritengono necessario rivedere e correggere gli elementi di iniquità e rigidità introdotti dalle norme Fornero sul sistema previdenziale.

È indispensabile ripristinare i meccanismi di indicizzazione delle pensioni esistenti prima dell’entrata in vigore del
DL n. 201/2011, evitando così l’erosione progressiva che i trattamenti pensionistici hanno subito in questi anni.

Pubblica Amministrazione ed efficienza della spesa pubblica

Per il settore pubblico, anche per difendere e riqualificare l'insieme dei servizi, chiediamo al Governo e al Parlamento di dare certezza alla stabilizzazione dei precari delle PP.AA. e riconoscere e valorizzare, attraverso il contratto nazionale,  le professionalità dei dipendenti pubblici.
Occorre liberare la contrattazione di secondo livello al fine di distribuire gli incrementi di qualità e produttività creati a livello decentrato, utilizzando anche le risorse  provenienti da sprechi, inefficienze e da cattiva gestione.

Inaccettabile è anche la prevista eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e il 2014 ed il taglio lineare operato sugli straordinari che mette a rischio l’effettiva erogazione dei servizi. Sono questi interventi che devono essere ritirati in quanto incidono ulteriormente su un settore già particolarmente colpito dai tagli lineari che si sono succeduti in questi ultimi anni e che continuano ad essere riproposti anche in questo DDL Stabilità.

Penalizzante per i dipendenti del settore pubblico è anche l’ennesima misura di rateizzazione dell’indennità di fine rapporto che rappresenta una grave deroga alle regole di corresponsione di quello che è salario differito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

CGIL CISL UIL ritengono indispensabile agire per un taglio significativo della spesa pubblica improduttiva e dei costi della politica. Dall’efficienza e dalla revisione dei livelli istituzionali, dalla riqualificazione della spesa pubblica e dal rafforzamento della lotta alla corruzione, dipende la qualità dei servizi per i cittadini.

Come reperire le risorse

Queste misure possono essere concretamente finanziate attraverso:

-           la obbligatorietà dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione delle attuali 30.000 centrali appaltanti, estendendo l’esperienza già realizzata con l’istituzione della Consip;

-           la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste dimensioni ottimali per la gestione dei servizi a livello locale, anche tramite l’utilizzo di forme associative per realizzare maggiori economie di scala, con l’assunzione di modelli organizzativi improntati a logiche industriali;

-           la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica;

-           la valorizzazione del patrimonio dello Stato;

-           l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea rispetto all’attuale aliquota del 20%;

-           la destinazione automatica delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale, per la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati mediante un apposito provvedimento legislativo.

L’insieme di questi interventi è necessario per far crescere la domanda interna, condizione essenziale per favorire lo sviluppo del nostro sistema produttivo e dei livelli occupazionali del Paese.

Per sostenere queste proposte CGIL CISL UIL hanno deciso di proclamare
4 ore di sciopero a livello territoriale con le articolazioni indicate dalle singole categorie


MANIFESTAZIONE A TORINO 


ore 9.30 concentramento in Piazza Vittorio Veneto,

CORTEO con arrivo in Piazza Castello (lato Prefettura)

Legge 104 e pensioni, non c'è la copertura

Legge 104 e pensioni, non c'è la copertura

di Sara De Carli

La Commissione Bilancio ha soppresso l'articolo 4-ter nella parte in cui estendeva anche ai permessi per congedi parentali e per legge 104 l'equiparazione a "giornate effettive di lavoro". Restano salve le donazioni di sangue, per una copertura finanziaria di 14,2 milioni


Assorbimenti contrattuali

Come previsto dall'accordo del 2012, anche per la seconda tranche degli aumenti contrattuali previsti da CCNL Wind assorbirà parte dell'aumento stesso.
Di seguito una tabella riassuntiva:



Importo assorbibile da accordo 2012
Prima Tranche
Aprile 2013
Seconda Tranche
Ottobre 2013
Totale assorbito
6 Livello
€ 66
€ 44,80
€ 19,20
€ 64





7 livello
€ 74
€ 51,80
€ 22,20
€  74





Quadro
€ 97
€ 62,05
€ 34,47
€ 96,52

Di seguito gli aumenti retributivi:








giovedì 10 ottobre 2013

Verbale Commissione rete del 30 settembre 2013

Potete trovare qui il verbale della Commissione Rete convocata il 30 settembre 2013.

lunedì 30 settembre 2013

Comunicato Congiunto: SERVE UN VERO GOVERNO DEL PAESE

SERVE UN VERO GOVERNO DEL PAESE
Cgil, Cisl e Uil esprimono la loro preoccupazione per la crisi istituzionale causata dall’irresponsabilità di chi vorrebbe anteporre gli interessi personali alle condizioni del Paese. L’incertezza di queste ore determina gravi ripercussioni sulla nostra economia e rischia di far aumentare la pressione fiscale sul lavoro e sulle pensioni.
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che occorre una buona legge di stabilità che inverta le scelte recessive compiute in questi anni: non si può immaginare un’uscita dalla crisi senza puntare sul lavoro e sulla buona occupazione. Per questo serve un vero Governo del Paese, capace di compiere le scelte necessarie a rispondere alle richieste del mondo del lavoro.
In ragione di ciò, Cgil, Cisl e Uil chiedono che la legge di stabilità preveda:
  •  un’ effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati;
  •  una riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all’ occupazione
  •  il completo finanziamento della cassa integrazione in deroga e la definitiva soluzione al problema degli esodati e dei precari della Pubblica amministrazione, della scuola e della ricerca

È essenziale che la legge di stabilità determini una riduzione del livello di tassazione, non solo in nome della giustizia fiscale, ma per la necessità di rilanciare investimenti, consumi e occupazione che non possono crescere se si accentua l’impoverimento di lavoratori e pensionati.
È, inoltre, irrinunciabile che la legge di stabilità compia scelte di politica industriale e di investimenti, senza le quali le grandi imprese di rete fondamentali per lo sviluppo, come Telecom e Alitalia, e grandi gruppi industriali, come Finmeccanica e quelli siderurgici, perdono la loro funzione e rischiano di essere svenduti.
Infine, bisogna affrontare il nodo della spesa pubblica, abbandonando la dannosa logica dei tagli lineari e realizzare, invece, un vero riordino istituzionale e una riduzione della spesa corrente attraverso i costi standard, avviando un processo contrattuale di riorganizzazione della pubblica amministrazione.
L’assenza di queste scelte e una legge di stabilità ragionieristica determinerebbero un ulteriore peggioramento delle condizioni dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese e, soprattutto, una diminuzione dei livelli occupazionali.
Affinché non continui quello stato di ingovernabilità del Paese che impedisce la realizzazione di tutte queste necessarie riforme, occorre che il Parlamento cambi la legge elettorale, ridando ai cittadini la possibilità di scegliere, superando la logica personalistica della politica e ricostruendo un clima di fiducia nelle istituzioni della Repubblica.
Cgil, Cisl e Uil impegnano le loro strutture ad attuare, da subito, assemblee in tutti i luoghi di lavoro, a indire presidi in tutti i territori e a organizzare, nelle giornate di sabato e domenica prossima, volantinaggi con le nostre proposte nelle piazze e nei punti di maggiore incontro dei cittadini.
Roma, 30 settembre 2013

giovedì 26 settembre 2013

Comunicato Stampa di Michele Azzola sulla vendita Telecom

Telecom: chi parla di opportunità non sa di che cosa parla


“Si susseguono commenti politici che individuano come opportunità l’acquisizione del controllo di Telecom da parte di Telefonica. Mi piacerebbe sapere a cosa si riferiscano.” Questo il commento di Michele Azzola, segretario nazionale di Slc Cgil, alle dichiarazioni rilasciate da esponenti del Governo e di forze politiche in merito alla vicenda Telecom.

“L’acquisizione dell’azienda – prosegue il sindacalista - comporterà la necessità di svendere le società in Brasile e Argentina (vero e proprio motore di propulsione per lo sviluppo del Gruppo) per problemi di Antitrust, la totale incertezza sugli investimenti che saranno realizzati sull’ammodernamento della rete e ricadute occupazionali rilevantissime soprattutto nei settori dell’innovazione, dell’It e dello sviluppo oltre all’incognita sugli oltre 10000 addetti alle attività di customer. In tutto questo non vedo traccia di opportunità alcuna.”

“Chi oggi si lava la coscienza con dichiarazioni di questo tenore o con pilateschi richiami ad un semplice affare tra privati, si sta assumendo la responsabilità di velocizzare il declino industriale del Paese, mettendo a rischio l’innovazione delle reti di telecomunicazione e la possibilità del Paese di ammodernarsi oltre a decretare la fine della compagnia telefonica nazionale.”

“Imbarazzante il richiamo allo scorporo della rete da riportare in mano pubblica – conclude Azzola: primo perché tale bene è di proprietà di Telecom e difficilmente Telefonica ci rinuncerà; poi perché tale soluzione rischia di essere peggio del problema che si vuole risolvere. Non a caso non è stata adottata da nessun Paese al mondo.”

“Telecom ha bisogno di un aumento di capitale. Il management ha il dovere, viste le dichiarazioni rilasciate dal presidente Bernabè all’audizione al Senato, di uscire allo scoperto per garantire tutti gi azionisti. Il Governo ha le condizioni per riaprire la partita e garantire l’asset strategico nella disponibilità del Paese.”


Roma, 25 Settembre 2013

mercoledì 25 settembre 2013

VENDITA TELECOM: COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL e SLC

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO CGIL e SLC

Nel mentre il Presidente del Consiglio tenta di promuovere l’Italia all’estero e nel totale silenzio della politica, è strato raggiunto l’accordo per l’acquisto della quota di controllo di Telecom Italia da parte di Telefonica
E’ la prima volta che un asset strategico per il futuro del Paese è acquisito da un’impresa straniera, senza che ci sia stata una preventiva discussione pubblica sulle ricadute e sugli interessi del Paese e, in assenza di un deciso cambio di passo, quanto avvenuto è destinato a ripetersi fin dalle prossime settimane.
Siamo in presenza di un’operazione i cui contorni sono inquietanti perché i problemi di sottocapitalizzazione di Telecom e l’ingente debito che ne paralizza le capacità d’investimento sono tutt’altro che risolti, anzi potrebbero essere aggravati dalla situazione finanziaria di Telefonica a sua volta caratterizzata da un elevatissimo tasso di indebitamento.
E’ evidente, che se i contorni di un possibile piano industriale fossero la vendita di Tim in Brasile e Argentina, riorganizzando l’azienda attraverso la cessione di assets strategici quali le attività di customer e quelle dell’informatica per poi procedere alla fusione per incorporazione di Telefonica e Telecom Italia saremmo in presenza di un’operazione che fa uscire l’Italia dal settore delle telecomunicazioni, togliendo al Paese la possibilità di indirizzare gli investimenti e potenziare la rete, condizioni imprescindibili per il rilancio dell’economia. 
In tal caso le ricadute occupazionali sull’attuale perimetro di Telecom Italia potrebbero essere
incalcolabili.
La situazione determinatasi, conseguenza diretta degli errori commessi durante la privatizzazione le cui conseguenze negative hanno portato Telecom Italia a passare da 5° operatore mondiale di telefonia con 120.000 dipendenti a un’azienda sottocapitalizzata e indebitata in misura spropositata, deve vedere una pronta reazione al fine di evitare i rischi per il Paese e ridare un quadro di certezze e di trasparenza nei confronti dei 46.000 dipendenti diretti e delle altre decine di migliaia di lavoratori indiretti che dipendono dall’azienda stessa.
Il Governo deve convocare immediatamente gli azionisti di riferimento di Telecom Italia e le Parti Sociali per verificare quale sia il progetto industriale su Telecom, come si pensi di affrontare il tema della sottocapitalizzazione e degli investimenti necessari a rinnovare la rete, elemento strategico per l’ammodernamento dell’intero Paese.
Nel caso non vi fossero gli elementi di chiarezza necessari, i Ministeri competenti dovranno esercitare i poteri previsti dalla golden share per dettare tutte le condizioni necessarie a salvaguardare gli interessi generali e le tutele occupazionali di migliaia di lavoratori.
La stabilità non può rappresentare un valore a prescindere da quel che accade all’economia reale del Paese, e l’Italia non può permettersi di perdere ulteriori opportunità per poter tornare a crescere. Il sindacato è determinato a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per evitare che ulteriori errori facciano pagare ai dipendenti e al Paese un ulteriore prezzo che riteniamo insopportabile quanto ingiustificato.

Roma, 24 settembre 2013

giovedì 19 settembre 2013

Chiusure collettive 2013-2014 - Testo dell'Accordo

Potete trovare qui il testo dell'accordo redatto il giorno 11 Settembre 2013 fra WIND Telecomunicazioni S.p.A. e le OO.SS SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL riguardante i periodi di chiusura collettiva nell'anno 2013 e 2014.

Riassumiamo di seguito i periodi concordati:

     2013
- 24, 27, 30 e 31 dicembre

     2014
- 2 e 3 gennaio
- 22, 23 e 24 aprile
- 24, 29, 30 e 31 dicembre.

Le RSU SLC-CGIL WIND della sede di Ivrea

lunedì 16 settembre 2013

Assemblea Sindacale 19 settembre

Comunicato Sindacale

 WIND
Giovedì 19 Settembre   
ASSEMBLEA RETRIBUITA DI UN’ORA


Ordine del giorno:

Verbale di accordo 11 Settembre

Situazione logistica sede di Ivrea

Varie e eventuali

Le assemblee avranno luogo nei seguenti orari:

 

dalle 10.00 alle 11.00

e dalle 16,00 alle 17,00

presso la Sala 1 PU2 piano terra

  

 

                                                             Ivrea 16 Settembre 2013

RSU Wind della sede di Ivrea

lunedì 9 settembre 2013

Confindustria-Sindacati: Testo per la crescita

Confindustria e Sindacati il 2 settembre hanno composto congiuntamente un documento che elenca le priorità del Paese affinché sia possibile finalmente una crescita.
Potete visionare il testo qui.

giovedì 5 settembre 2013

Incontro Wind OO.SS. 11 settembre 2013

E' pervenuta una richiesta di incontro da parte di WIND con le Organizzazioni Sindacali che avverrà il giorno 11 settembre 2013 presso la sede di Unindustria a Roma.
Oggetto dell'incontro:
Verifica sulle previsioni dell'accordo del 10-12-2012 in materia di ferie e permessi.

mercoledì 28 agosto 2013

Verbale Osservatorio Controllo a Distanza - Sessione del 9 Luglio 2013

Verbale Osservatorio Controllo a Distanza
Sessione del 9 Luglio 2013
  
Si è tenuto il 9 Luglio scorso la prima sessione di lavoro dell’Osservatorio Controllo a Distanza, convocato per monitorare il processo d’attivazione dei sistemi atti a registrare le chiamate dei clienti verso i Call Center Wind.
La premessa è che quest’attività è disciplinata dalle leggi vigenti, (vedi allegato Relazione Tecnica) ed è già a regime nei call center che forniscono servizi in outsourcing per Wind.

L’attivazione di questo processo anche nei Call Center Wind è definito dall’azienda “un obiettivo fondamentale ed imprescindibile” sia per poter analizzare in maniera più attiva le necessità ed i bisogni dei clienti, sia per migliorare il livello di preparazione dei consulenti, relativa alle stesse richieste del servizio.
Formazione ed attenzione ai bisogni dei clienti permetteranno ai nostri Call Center di poter mantenere elevato il livello di qualità nella gestione delle chiamate.
Nel contempo è auspicabile che l’attivazione del sistema scoraggi (come deterrente) chiamate moleste ai danni dei nostri consulenti.
L’azienda ha comunicato che già dalle scorse settimane i clienti che si rivolgono ai nostri Call Center (interni o outsourcing) sono informati da un messaggio che le conversazioni con i consulenti potranno essere registrate, anche se al momento il processo è realmente attivo solo per le chiamate in entrata verso gli outsorcer.

Le registrazioni saranno realmente effettuate solo su un campione di chiamate ricevute dal Call Center (non su tutte quelle in arrivo) con il sistema a pieno regime.
  
Il percorso proposto dall’azienda prevede una prima fase di test (“Trial”), necessario per verificare le potenzialità dei sistemi attuali di sostenere e gestire il carico di lavoro che il nuovo processo richiede.
L’azienda ha comunicato di voler raggiungere la piena efficienza del nuovo sistema entro i prossimi 8 mesi.

All’azienda abbiamo comunicato che non è compito della delegazione sindacale ostacolare processi che sono già disciplinati da leggi vigenti e attivi già in altre aziende.
È invece compito di questo Osservatorio monitorare tutte le fasi di implementazione del nuovo sistema ed accertare che si raggiungano gli obiettivi prefissati garantendo la tutela della privacy dei lavoratori e dei clienti e impedendo che il sistema possa essere utilizzato per fini differenti da quelli dell’efficienza del servizio e del miglioramento della formazione.
L’azienda ha precisato che il percorso intrapreso sarà volto alla gradualità ed alla massima trasparenza  e che in nessun modo le registrazioni (che saranno rese anonime), potranno essere utilizzate per provvedimenti disciplinari o per fini valutativi dei singoli operatori.
L’Osservatorio altresì ha evidenziato come la professionalità maturata dai consulenti, con le proprie peculiarità soggettive, è comunque un bene aggiuntivo per l’azienda e sarebbe controproducente se questo processo fosse avvertito come una forma di controllo sui lavoratori.

A tal fine l’azienda ha proposto di avviare, nelle singole aree territoriali,  postazioni dedicate al “Trial” dove i consulenti, tramite un preventivo consenso informato, potranno lavorare-verificare a rotazione, contribuendo alla fase di test del sistema.
La delegazione RSU che partecipa ai lavori dell’Osservatorio ha evidenziato l’esigenza della comunicazione preventiva sulla partenza del “Trial” nei vari Territori, affinché si attivino i gruppi di esame che vigileranno su questo primo periodo di test e comunicheranno all’Osservatorio lo stato di avanzamento dello stesso, in simultaneità con i pareri e le impressioni evidenziate dai lavoratori.
L’azienda ha dato la disponibilità ad informare i membri dell’Osservatorio in merito alle fasi di avanzamento del Trial, in modo da poter giungere alla data del  15 settembre con un quadro più delineato del contesto per poter definire poi nel merito come questo processo verrà attuato e portato a regime.

Roma 09 Luglio 2013 

La Commissione



lunedì 5 agosto 2013

Call Center Outbound - accordo 2013

Potete trovare qui il testo dell'accordo relativo alla disciplina delle collaborazioni a progetto nelle attività di vendita di beni e servizi, di recupero credito e di attività di ricerche di mercato realizzato attraverso call center “outbound”. 

martedì 30 luglio 2013

Nota Informativa commissione PdR

Nota Informativa commissione PdR

Il giorno 25/7/2013 si è svolto il primo incontro della Commissione Premio di Risultato.

L'azienda ha fornito il valore target dell'EBITDA per l'anno 2013 ed i dati del 1° trimestre riprendendo i punti dello scenario macroeconomico all'interno del quale si trova ad operare, ricalcando per alcuni tratti, con i dovuti approfondimenti, quanto già evidenziato durante la presentazione del piano industriale.
Ricordiamo a tutti che la nuova struttura del premio di Wind, derivante dall'accordo di Ottobre 2012, prevede come unico target di riferimento quello dell'EBITDA.
Nell'illustrazione dell'Azienda, particolare enfasi è stata data ai risultati previsti dellʼazienda che, per il 2013, nonostante il prolungato periodo di crisi ed il mercato particolarmente competitivo, non si discosterebbero in sostanza da quelli ottenuti nel 2012: Wind rimane comunque la migliore azienda del comparto.
Sono scontati gli effetti negativi subiti dal taglio delle tariffe di terminazione sul mobile; non ci sono invece ancora elementi sufficienti per potere misurare gli effetti positivi della riduzione di 60€cent del canone sulle tariffe del fisso ULL, che, tra lʼaltro, è oggetto di ricorso da parte Telecom alla commissione europea.
La delegazione sindacale ha preso atto dei dati riferiti al primo trimestre del 2013, ed ha condiviso con lʼazienda la necessità di un approfondimento in sessioni successive che, coadiuvate da nuovi riscontri, potranno delineare con maggiore precisione lʼandamento economico dellʼ anno in corso.

CGIL-SLC: Marco Buti - Daniele Cantoni
FISTEL-CISL: Luca Palma – Claudia Catanese
UILCOM UIL: Vittorio Desicato

martedì 16 luglio 2013

Verbale Commissione Rete del 3 luglio 2013

Il link è stato corretto con il rimando corretto, ci scusiamo per il disguido.

Potete trovare qui il testo del verbale relativo alla Commissione Rete  del 3 Luglio 2013.

venerdì 5 luglio 2013

Comunicato Unitario sulle registrazioni a campione delle chiamate nel Call Center

Roma, 4 luglio 2013
  

COMUNICATO

In merito alla comunicazione aziendale riguardo l’inizio di un’attività di registrazione a campione di chiamate nei call center Wind, le Segreterie Nazionali hanno chiesto ed ottenuto dai responsabili aziendali di sospendere immediatamente qualsiasi attività e di convocare per martedì 9 luglio la Commissione Nazionale Controllo a Distanza per approfondire il tema.
Nel ricordare all’azienda che non esistono in Wind accordi che prevedano operazioni di registrazione delle chiamate né, tantomeno, di ascolti delle stesse, invitiamo i responsabili aziendali ad evitare qualsiasi inutile forzatura su un tema tanto delicato e a perseguire la strada del confronto.


Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL.


venerdì 21 giugno 2013

TLC: COMUNICATO SINDACATI - ASSTEL. Filiera Tlc 2012/2011: fatturato -2,4% e occupazione -5%


Data pubblicazione: 19/06/2013


TLC: COMUNICATO SINDACATI - ASSTEL

Per scaricare le slides clicca qui

Malgrado crescano linee mobili (+ 27%) e spesa in terminali mobili (+ 20%), i ricavi i Operatori Tlc calano complessivamente del  5%, con un picco di - 10% per la voce mobile e, per la prima volta, scendono anche  per la  banda larga fissa (-0,1%).
Copertura a banda larga (Adsl+3G) al 95,6% della popolazione, in linea con Ue5, ma utilizzo fermo al 55% delle famiglie, a fronte del 77% della Francia, 82% della Germania, 67% della Spagna e l’86% dell’Uk.
“Il passo più importante che attende il Governo oggi  è garantire che le misure dell’Agenda digitale già decise e approvate in sede legislativa siano finalmente attuate. Non vi è più alcuna giustificazione per ulteriori ritardi”.

Roma, 19/6/2013 – Si è tenuto oggi a Roma il 3° Forum della filiera delle Telecomunicazioni, con la partecipazione dei vertici di Assotelecomunicazioni-Asstel e delle aziende associate e dei segretari generali di Slc/Cgil, Fistel/Cisl, Uilcom/Uil. Il Forum è un momento di analisi e approfondimento dei trend e delle  prospettive del settore e costituisce un appuntamento importante del percorso di relazioni industriali negoziali e partecipative previsto dal  contratto collettivo nazionale di lavoro. Obiettivo del Forum è condividere  una visione di scenario fra le Parti, per compiere  azioni congiunte per lo sviluppo del settore. Oggetto e stimolo di discussione dell’incontro, sono stati i risultati del “Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni in Italia 2013” predisposto dalla società di consulenza Analysys Mason, elaborato, sulla base delle indicazioni delle Parti, e dei dati forniti dalle imprese associate ad Asstel, nonchè ad Anitec  e Assocontact, nonché Italtel.

Analisi di scenario

Calano fatturati, margini,  occupazione 
Il 2012 è stato un anno molto negativo per la filiera delle telecomunicazioni, con un calo di tutti gli indici economici e ripercussioni sull’occupazione.

Nel 2012, il fatturato complessivo della filiera (Operatori di Tlc, fornitori di apparati e terminali, call center), pari a 48,6 miliardi di euro ha perso il 2,4% su base annua. Scomponendo la filiera si evidenzia che la perdita maggiore è stata subita dai ricavi degli  operatori di Tlc, a cui si deve circa l’80% del totale dei ricavi del settore, scesi del 5%. Un calo della stessa entità si è verificato per i fornitori di apparati.  Il comparto dei call center, pur evidenziando una crescita del fatturato del 3%, ha però mantenuto il margine a livelli molto bassi (circa il 5%), il che vuol dire che anche queste imprese sono mediamente in perdita. 
Entrando nel dettaglio, si nota la contrazione per le componenti da rete fissa e mobile, effetto sia della diminuzione dei prezzi dovuto alla pressione della concorrenza che della maggiore propensione al risparmio degli utenti a causa della crisi. Particolare rilevanza assume il calo dei ricavi da  rete mobile di - 4.7%, in cui la componente voce retail scende addirittura di -10%, non compensata dalla bassa crescita del 3% registrata dal segmento dati. Sulla rete fissa, mentre continua la perdita di fatturato, appare per la prima volta il segno negativo dei ricavi da banda larga: - 0,1% nel 2012, (era stato +3,7% nel 2011).
Su queste basi, il contributo che la filiera delle Tlc offre all’economia italiana, l’anno scorso è sceso all’1,6% del Pil,  che rappresenta il livello minimo negli ultimi 15 anni. Per comprendere la gravità della crisi che colpisce il settore basti pensare che nel  2005 le Tlc hanno apportato il 2,8% del Pil.
In sei anni, i ricavi degli Operatori Tlc italiani si sono ridotti di circa il 18%, ben più che negli altri mercati Ue5 (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito), a causa di fenomeni strutturali del settore quali la forte competizione e l’impatto della regolamentazione sulle tariffe di terminazione, su cui si sono innestati, nel 2008, la crisi economica che ha indebolito il potere di acquisto delle famiglie e capacità d’investimento delle imprese e, negli ultimi anni, il ritardo che l’Italia viene accumulando nell’attuazione dell’Agenda digitale. 
Sul fronte dell’occupazione, nel 2012 si è avuto un calo complessivo degli addetti del 5%, ma all’interno della filiera continua ad aumentare il lavoro femminile (+1%) e il part-time (+2%). All’inizio del 2013 è stato firmato il rinnovo del Ccnl, che riguarda circa 160.000 addetti e negli ultimi mesi, sono, inoltre, state sottoscritte importanti intese aziendali per ridurre gli effetti della crisi.

Crescono investimenti (primi in Ue5) e infrastrutture (in linea con Ue5)
Nonostante la crisi e le prospettive di mercato rendano più incerti i ritorni, nel 2012, gli investimenti degli Operatori Tlc italiani sono cresciuti del 6%. In questo modo l’Italia mantiene il più alto livello di investimenti in proporzione ai ricavi, pari al 16,3%. Lo stesso indice per la Francia è il 12,2%, per la Germania il 10%, Spagna 11,8%, Uk 11,8%.
La dotazione infrastrutturale di banda larga si è espansa con +9% di tracciato in fibra ottica che ha così raggiunto i 234.000 km;  +9% Dslam installati per un totale di oltre 28,6 milioni di linee fisse attestate a fine 2012 (+25% rispetto al 2011);  +7% di stazioni radiobase per un totale di 94.000 stazioni operative per la rete mobile.   In aggiunta, nel 2012, gli Operatori hanno dato impulso operativo allo sviluppo delle reti a banda larga di nuova generazione fisse (Fttc, Ftth) e mobili con l’Lte, tecnologia che andrà a eliminare il digital divide assicurando la copertura a circa 4500 comuni.  Alla fine del 2012 risultava investito circa il 20% del budget del Piano Nazionale Banda Larga, in virtù del quale il digital divide è stato ridotto di 1,2 p.p.
Allo stato attuale, nel nostro Paese l’infrastruttura a  banda larga (Adsl + 3G) raggiunge il 95,6% della popolazione, dato del tutto in linea con la media  Ue5 e con gli obiettivi dell’Agenda digitale europea fissati per il 2015. La copertura Adsl, in particolare, alla velocità di almeno 2 Mb/s riguarda il 90,6% della popolazione, di cui il 34,9% può usufruire di connessioni tra 2 e 20 Mb/s  e il 55,7% ad almeno 20 Mb/s.

Il ritardo italiano, ma non sul mobile
Il ritardo italiano si manifesta nel ridotto tasso di domanda  della banda larga da parte della popolazione, nonostante il nostro Paese abbia la leadership in Europa nella banda larga mobile. L’Italia, infatti, resta il Paese con il più basso utilizzo  della banda larga tra i Paesi Ue5 attestandosi al 55% delle famiglie, a fronte del 77% della Francia, 82% della Germania, 67% della Spagna e l’86% dell’Uk. 
Il quadro, tuttavia, è nettamente diverso tra mobile e fisso. Da un lato, grazie a un’ulteriore forte crescita delle linee mobili, +27% nel 2012 (-2% nel resto della UE5) e della spesa per i terminali mobili (smartphone e tablet) + 20%, siamo in testa sulla penetrazione della banda larga mobile, che raggiunge il 14% della popolazione, mentre in Francia e Spagna siamo al 5%, in Germania al 7% e in Uk all’8%. Dall’altra stiamo aumentando il divario con gli altri paesi sulla penetrazione della banda larga fissa
Abitudini di consumo e bassa adozione di sistemi IT avanzati nelle imprese hanno un peso rilevante sullo utilizzo di Internet e lo scarso sviluppo dell’e-commerce in Italia. Se si considera la percentuale di individui e di imprese che hanno effettuato transazioni online negli ultimi 12 mesi, in Italia abbiamo rispettivamente il 17% e il 4%, a fronte del 57% e 11% della Francia, del 65% e 22% della Germania, del 31% e 13% della Spagna e del 73% e 18% dell’Uk. 

Valutazioni e risposte emerse dal confronto fra le Parti

- In Italia finalmente lo sviluppo digitale sembra entrato nell’agenda di governo e va maturando la consapevolezza che  sia il motore per il rilancio  della crescita economica e la modernizzazione e razionalizzazione della Pubblica Amministrazione.
- L’espansione e l’evoluzione tecnologica delle Tlc restano fattori strategici, ma i piani degli Operatori potrebbero essere ancora più ambiziosi con un quadro di regole capace di valorizzare le potenzialità del settore e favorire gli investimenti.
- Con il decreto Crescita 2.0, l’istituzione dell’Agenzia per l’Italia digitale e la recente assunzione da parte della Presidenza del Consiglio della responsabilità per l’attuazione dell’Agenda digitale, si è finalmente aperta una strada concreta in questa direzione, ma  da un lato  il panorama è ancora incompleto - manca del tutto una strategia per lo sviluppo dell’e-commerce e per l’alfabetizzazione digitale degli adulti - dall’altro l’attuazione di quanto già definito stenta eccessivamente. In questo periodo abbiamo, infatti, riscontrato una radicata resistenza al cambiamento da parte di ostacolisti presenti in gangli vitali della Pa. 
- I casi delle linee guida che l’Ispra deve emanare sulle modalità di misurazione dell’emissione elettromagnetica, atto necessario per lo sviluppo dell’Lte, delle resistenze che stanno incontrando le tecnologie più moderne di scavo per la posa in opera della fibra ottica, , dell’impasse sull’adozione di una soluzione per risolvere l’esaurimento degli indirizzi IPv4, testimoniano il permanere, dentro le varie amministrazioni coinvolte, di un atteggiamento conservativo e miope a tutela della situazione esistente, che di fatto  penalizza gli interventi innovativi e allunga a dismisura i tempi della loro realizzazione. 
- Oggi il passo più importante e urgente che attende il Governo  è garantire che le misure già decise e approvate in sede legislativa siano finalmente attuate nel senso più favorevole alla realizzazione delle infrastrutture digitali e all’innovazione. Non vi è più alcuna giustificazioni per i ritardi subiti  finora. 
- Nel corso del 2012, le aziende hanno posto in essere azioni, tuttora in atto, di contenimento dei costi, individuando negli investimenti in innovazione tecnologica e organizzativa il  principale mezzo per fronteggiare la crisi e aumentare la produttività. Pur in questa situazione di oggettiva difficoltà, il senso di responsabilità delle Parti sociali  ha portato all’inizio di quest’anno al rinnovo del Ccnl, che prevede importanti misure finalizzate al recupero di efficienza e a sostegno dell’occupazione. Alla base vi è la comune fiducia in una prospettiva di sviluppo del settore e nel mantenimento di un quadro positivo di relazioni industriali aperto all’innovazione come elemento di garanzia per tutti gli attori.

venerdì 14 giugno 2013

Verbale Commissione Rete del 22 maggio

Ciao,
qui potete trovare il verbale della commissione Rete riunitasi il 22 maggio 2013 pervenutoci ieri.


martedì 11 giugno 2013

Manifestazione Unitaria 22 giugno

Il Lavoro
è 
Democrazia


Manifestazione Nazionale,
Roma 22 giugno 2013
Piazza San Giovanni - ore 11

Intervengono:
Susanna Camusso
Raffaele Bonanni
Luigi Angeletti


Verranno organizzati Pullman da Ivrea, Cuorgné e Torino; 
chi volesse partecipare è pregato di farcelo sapere entro venerdì 14 giugno.