giovedì 12 dicembre 2013

Per una legge organica sul diritto d'asilo. Manifestazione a Torino il 14 dicembre

Per per una nuova legge ispirata 
all’accoglienza e all'integrazione.

Per i diritti di cittadinanza dei lavoratori migranti 
e delle loro famiglie.

Per una legge organica sul diritto d'asilo.

Oggi in Italia un cittadino su 15 è di origine straniera, un lavoratore su 8 è nato in un altro Paese. I dati
relativi alla presenza delle cittadine e dei cittadini stranieri evidenziano che il fenomeno dell'immigrazione
straniera è un fenomeno articolato, territorialmente diffuso e in crescita costante. In Piemonte
soggiornano oltre 422 mila immigrati (10% della popolazione regionale).
Moltissimi di questi nuovi cittadini lavorano e pagano le tasse, ma non sempre godono degli stessi diritti e
delle stesse opportunità dei loro colleghi italiani. Molti ancora sono presenti irregolarmente e costretti al
lavoro nero.
Oggi ci sono le condizioni per riconoscere appieno la dignità di milioni di nuovi cittadini di cui l’Italia ha un
grande bisogno.
• Per una legge organica sul diritto d’asilo che garantisce ai profughi l'accesso all'asilo ed alle
misure di protezione internazionale e una adeguata accoglienza secondo gli standard previsti
dall’Unione europea;
• Per una nuova legge sull’immigrazione ispirata, al rispetto dei diritti, ma anche alla regolarità
della presenza nel nostro Paese; a partire da una diversa politica degli ingressi legali;
• Per l'abolizione del reato di clandestinità;
• Per la cancellazione della sovrattassa sul permesso di soggiorno, una tassa iniqua è
inaccettabile (l’obbligo del pagamento da €. 80 a €. 200), soprattutto per il suo peso sulle
famiglie dei lavoratori immigrati colpiti dalla forte disoccupazione;
• Per un urgente intervento del governo sulla durata dei permessi di soggiorno, soprattutto a
favore dei cittadini stranieri che hanno perso il lavoro;
• Per la riforma della cittadinanza: acquisizione da parte dei minori stranieri extracomunitari,
nati nel territorio italiano, del diritto alla cittadinanza italiana (jus soli);
• Per il diritto di voto amministrativo per i cittadini stranieri residenti stabilmente in Italia;
• Per la fine di tutte le norme a contenuto discriminatorio contenute nella nostra legislazione,a
cominciare da quelle che riguardano l’accesso al lavoro ed il trattamento previdenziale;
• Per la ratifica della Convenzione dell’ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie;
• Per una nuova politica d’integrazione sociale e culturale dei cittadini migranti, che veda
protagonista il territorio;
• Per una nuova Legge Regionale sull’immigrazione e per concrete politiche di integrazione
sostenute da risorse certe.

CGIL CISL UIL PIEMONTE TI INVITANO A PARTECIPARE ALLA
MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 14 DICEMBRE A TORINO
ore 9.30 CONCENTRAMENTO in PIAZZA CASTELLO
corteo con ARRIVO in PIAZZA VITTORIO VENETO

giovedì 5 dicembre 2013

Comunicato Sindacale relativo all'incontro del 20 novembre sul Telelavoro

COMUNICATO SINDACALE

Il 20 novembre u.s. si è tenuto a Roma il secondo incontro nazionale sul Telelavoro.
Con questo comunicato le Rsu Slc-Cgil del Coordinamento Nazionale intendono fare il punto sulla discussione e sullo stato della trattativa con l’Azienda.
Durante la giornata del 20/11 si è trattato l’argomento telelavoro su due livelli: un primo livello di carattere normativo, sul quale si sono registrati alcuni avanzamenti tra le parti che elenchiamo:
· L’Azienda ha convenuto di eliminare la possibilità di assumere in telelavoro. Il criterio era infatti discordante con il requisito dell’anzianità di almeno un anno nella funzione svolta dal Dipendente e con il concetto di volontarietà, in quanto il telelavoro in fase di assunzione potrebbe non essere reversibile.
· Con riferimento ai criteri per eventuali graduatorie, in caso di domande più elevate rispetto alle disponibilità, è stata introdotta la causale relativa alla necessità di assistere parenti disabili conviventi (in precedenza la previsione si limitava ai figli disabili).
· E’ stato ridotto a 9 mesi, invece dei 12 proposti inizialmente, il periodo dopo il quale un lavoratore può richiedere il rientro in Azienda a fronte di mutate esigenze personali.
· Per quanto riguarda il domicilio si è condivisa l’interpretazione per la quale non sarà condizione ostativa al Telelavoro il caso in cui il domicilio sia fuori dalla regione dove è presente l’unità produttiva di provenienza. Inoltre l’Azienda si è dichiarata disponibile a prevedere, in casi di distanze considerevoli, la possibilità di gestire i rientri presso la sede amministrativa più vicina al domicilio.
· In materia di orario di lavoro si è convenuto di ricondurre al tema delle flessibilità previste dalla Legge in caso di prestazioni rese nell'ambito di rapporti di telelavoro domiciliare, legandole alla disciplina del CCNL e quindi all’informativa preventiva alla RSU onde evitare possibili interpretazioni sfavorevoli per Lavoratrici e Lavoratori.
· Abbiamo inoltre registrato disponibilità aziendali affinché, come richiesto in tutte le assemblee dopo il regime di sperimentazione, si possano allargare gli ambiti di applicazione del Telelavoro ed anche delle modalità.
Sul secondo livello, quello economico, le posizioni rimangono invece distanti. L’Azienda ha riproposto, senza scostarsi dall’ipotesi iniziale del 9 ottobre e senza dare disponibilità di mediazione, un importo forfettario omnicomprensivo, che coprirebbe le spese assunte dal Lavoratore (comprese quelle di connessione ADSL) di soli 40€ lordi. Al Telelavoratore, inoltre,
non verrebbero riconosciuti i ticket per i pasti.
La Delegazione Sindacale Slc, ha ritenuto questa cifra insufficiente, perché non equilibrata rispetto al bilancio tra costi e benefici che coinvolgeranno il Telelavoratore da una
parte e l’Azienda dall’altra. Tale considerazione è inoltre sostenuta dalle condizioni contrattate in altre Aziende del settore che hanno già raggiunto accordi in materia, economicamente non
paragonabili alla proposta di Wind, perché oltre ad avere un compenso forfettario sensibilmente più alto, mantengono, in molti casi, il trattamento pasto tramite convenzione o
ticket restaurant.
Siamo consci della situazione economica del settore e recepiamo con favore le rassicurazioni aziendali sulla totale volontarietà della scelta, tuttavia non possiamo ignorare i mandati delle assemblee che in merito si sono espresse per un riconoscimento economico più equo.
RSU e OO.SS. si sono sedute al tavolo di trattativa sul Telelavoro con l’obbiettivo di  sottoscrivere un accordo di miglior favore rispetto a quanto già previsto da CCNL e Accordi Interconfederali, partendo dal presupposto condiviso, che il Telelavoro è un importante strumento di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
L’auspicio e l’invito fatto da parte sindacale in conclusione dell’incontro è che l’Azienda, partendo dagli avanzamenti condivisi sulla parte normativa, riconsideri l’indisponibilità a trattare sulla parte economica affinché si possa approdare ad un Accordo condiviso al più presto.


Le RSU SLC della sede WIND di Ivrea