Telecom: chi parla di
opportunità non sa di che cosa parla
“Si susseguono
commenti politici che individuano come opportunità l’acquisizione del controllo
di Telecom da parte di Telefonica. Mi piacerebbe sapere a cosa si riferiscano.”
Questo il commento di Michele Azzola, segretario nazionale di Slc Cgil, alle
dichiarazioni rilasciate da esponenti del Governo e di forze politiche in
merito alla vicenda Telecom.
“L’acquisizione
dell’azienda – prosegue il sindacalista - comporterà la necessità di svendere
le società in Brasile e Argentina (vero e proprio motore di propulsione per lo
sviluppo del Gruppo) per problemi di Antitrust, la totale incertezza sugli
investimenti che saranno realizzati sull’ammodernamento della rete e ricadute
occupazionali rilevantissime soprattutto nei settori dell’innovazione, dell’It
e dello sviluppo oltre all’incognita sugli oltre 10000 addetti alle attività di
customer. In tutto questo non vedo traccia di opportunità alcuna.”
“Chi oggi si lava la
coscienza con dichiarazioni di questo tenore o con pilateschi richiami ad un
semplice affare tra privati, si sta assumendo la responsabilità di velocizzare
il declino industriale del Paese, mettendo a rischio l’innovazione delle reti
di telecomunicazione e la possibilità del Paese di ammodernarsi oltre a
decretare la fine della compagnia telefonica nazionale.”
“Imbarazzante il
richiamo allo scorporo della rete da riportare in mano pubblica – conclude
Azzola: primo perché tale bene è di proprietà di Telecom e difficilmente
Telefonica ci rinuncerà; poi perché tale soluzione rischia di essere peggio del
problema che si vuole risolvere. Non a caso non è stata adottata da nessun
Paese al mondo.”
“Telecom ha bisogno di un aumento di
capitale. Il management ha il dovere, viste le dichiarazioni rilasciate dal
presidente Bernabè all’audizione al Senato, di uscire allo scoperto per
garantire tutti gi azionisti. Il Governo ha le condizioni per riaprire la
partita e garantire l’asset strategico nella disponibilità del Paese.”
Roma, 25 Settembre
2013
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