Roma, 6 luglio 2012
Si è svolto ieri il previsto incontro con i vertici aziendali in merito al processo di riorganizzazione aziendale (cessione della rete) nell’ambito di quanto stabilito dall’accordo raggiunto in sede Ministeriale nel mese di gennaio scorso.
In premessa l’azienda ha illustrato le modalità del lavoro avviato che, in aggiunta al confronto sul settore rete che sta procedendo in commissione, consiste nell’aver avviato tavoli aziendali per analizzare le possibilità di efficientamento sull’insieme dell’azienda finalizzati alla ricerca di una soluzione alternativa al progetto di esternalizzazione della rete.
Nonostante gli impegni assunti nel precedente incontro, l’azienda ha reso evidente la complessità dell’operazione in corso, supervisionata settimanalmente dall’Amministratore Delegato, annunciando che sarà impossibile terminare il lavoro entro la data di scadenza fissata dall’accordo Ministeriale (26 luglio 2012) anche se, allo stato attuale, non è ancora in grado di formulare un’ipotesi su quanto tempo sia necessario.
Pertanto, ha proposto di chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico di convocare le parti entro la fine del mese e, in quella sede, individuare una proroga dei termini del “lodo” ministeriale. Tale necessità si è resa necessaria poiché entro la data di convocazione l’azienda sarà in grado di prevedere la durata del periodo di proroga necessario a terminare le analisi per provare a costruire una soluzione alternativa.
In sede di replica la SLC Cgil ha chiesto, definendo la posizione aziendale sensata dal punto di vista della correttezza delle relazioni sindacali, di definire un percorso condiviso, da sottoscrivere in un verbale d’incontro, che prevedesse la possibilità di individuare congiuntamente, prima dell’incontro al Ministero, la durata della proroga necessaria a concludere i lavori di analisi.
L’azienda, in un primo momento, ha ritenuto la richiesta di sottoscrivere un verbale d’incontro non necessaria e lesiva della correttezza tra le parti poiché giudicata come atto di “sfiducia” nei confronti della parola aziendale.
Slc Cgil ha evidenziato come, proprio in riferimento ai principi di trasparenza e correttezza richiamati in premessa dal Direttore del Personale, il verbale d’incontro avrebbe ineluttabilmente trasmesso, all’insieme dei lavoratori Wind, il segnale della volontà di procedere sul percorso tracciato con convinzione e serietà lanciando un segnale più che positivo.
Inspiegabilmente, le altre due componenti sindacali presenti al tavolo hanno dichiarato all’azienda la loro disponibilità a “fidarsi” della parola aziendale trasferendo i contenuti della comunicazione ricevuta in un comunicato sindacale.
Di fronte alla spaccatura creatasi, l’azienda ha chiesto una sospensione dell’incontro per valutare la situazione determinatasi.
Alla ripresa del confronto, l’azienda ha fornito alle OO.SS. una bozza di verbale d’incontro, che vi alleghiamo, che rappresentava una buona base di partenza per la definizione di un verbale condiviso. Infatti, i contenuti riportati riproducevano coerentemente il merito della discussione affrontata.
Come nelle migliori trame di “gialli” è arrivato il colpo di scena: le altre due componenti sindacali presenti hanno dichiarato che, pur condividendo il merito, non avrebbero sottoscritto il verbale d’incontro per un problema di metodo. Non ci resta che sperare che tale comportamento non nasconda la volontà di non voler
concretamente lavorare alla ricerca di una soluzione alternativa alla cessione della rete ma sia solo il frutto dell’ondata di caldo che attanaglia il Paese in questi giorni. Resta difficile comprendere la posizione di chi, dichiarando di condividere il merito degli argomenti trattati, non sottoscrive l’intesa adducendo motivi metodologici. Ricorda molto quell’uomo che, guardandosi allo specchio ogni mattina, si diceva: “Mi viene in mente un’idea che non condivido”.
Slc Cgil continua a ritenere che in una trattativa l’unico discrimine sia rappresentato dagli interessi dei lavoratori. Rendite di potere personali o volontà di accreditarsi come sindacato più disponibile servono unicamente a indebolire la compattezza con cui si è governata la vertenza in questi mesi. Speriamo che tali atteggiamenti non pregiudichino negativamente il lavoro ancora da realizzare.
Si tratta ora di lavorare concretamente, sulla base dei contenuti nel verbale d’intesa consegnatoci dall’azienda, per individuare il tempo necessario a finire l’analisi sull’insieme delle attività aziendali e ricercare una possibile alternativa alla cessione della rete. Questo è l’unico obiettivo che Slc Cgil, con trasparenza e serietà, rivendicherà in ogni sede.
Tranquillizza l’atteggiamento aziendale che, con senso di responsabilità, ha manifestato la volontà di procedere congiuntamente sul percorso intrapreso.
LA SEGRETERIA NAZIONALE SLC-CGIL