Torino, 9 novembre 2012
La CES (Confederazione Europea dei Sindacati) ha proclamato per il 14 novembre una giornata europea di mobilitazione contro le politiche di austerità, contro i tagli alla spesa pubblica decisi da quasi tutti gli stati membri dell’Unione Europea.
In Italia la sola CGIL ha proclamato uno sciopero generale di 4 ore per alcune categorie, mentre per le altre la mobilitazione è dell'intera giornata. Per le Telecomunicazioni lo sciopero sarà di 8 ore.
Ormai da anni il ritornello che ascoltiamo è sempre lo stesso: la “crisi” che sta sconvolgendo l'economia mondiale e in special modo quella europea, può essere fronteggiata solo con i tagli alla spesa pubblica, con le contrazioni salariali, con la cancellazione della protezione sociale.
Ma questo modello di Austerità non funziona: la ripresa promessa più e più volte, non è arrivata. Al contrario registriamo tagli ormai insostenibili allo stato sociale, la disoccupazione a livelli impressionanti. In Europa 25 milioni di lavoratori sono senza occupazione, con punte in alcuni paesi del 50% dei giovani. In Italia la disoccupazione è arrivata al 10,8%, al 35,4% quella dei giovani fino ai 24 anni.
Le ricette applicate sono evidentemente scorrette. Il contenimento esasperato della spesa pubblica sta faticosamente stabilizzando finanziariamente il Paese, ma i soli a pagare sono i lavoratori italiani. Solo a Torino nel 2012 si è registrato un + 64 milioni di ore di cassa integrazione e + 25.000 lavoratori in mobilità. In campo sanitario siamo di fronte al collasso a causa dei tagli di oltre 30 miliardi (dal 2011),
mentre il patto di stabilità impedisce agli Enti Locali di effettuare stanziamenti per gli ambiti di competenza.
I lavoratori stanno pagando a caro prezzo crisi e misure di austerità, mentre il mondo della finanza e gli
speculatori continuano a prosperare.
Cambiare rotta significa aprire ad un dialogo sociale che metta al centro crescita sostenibile e occupazione vera. Significa mettere in atto politiche di redistribuzione e tassazione che colpiscano rendite finanziarie, frode fiscale e speculazione. Significa rimettere le persone e i lavoratori al centro della società con politiche di inclusione sociale finanziate anche attraverso la tassa sulle transazioni finanziarie, che da sola andrebbe a limitare le speculazioni. Significa riproporre come centrali la contrattazione collettiva, il dialogo sociale e l'attenzione ai diritti del Lavoro quali unici presidi di democrazia certa all'interno del tessuto sociale.
La CES si mobilita, a livello europeo, per combattere l'austerità e le nefaste conseguenze che questa comporta. La Cgil, aderente alla CES, riprende in Italia tale sciopero. Anche Cisl e Uil aderiscono alla CES ma si sottraggono allo sciopero.
Sappiamo benissimo quanto lo sciopero costi ai lavoratori ma ancora di più sappiamo
che non abbiamo alternative.
Il 14 novembre sciopero intero turno dei
lavoratori delle Tlc:
per il Lavoro e la Solidarietà, contro le
disuguaglianze sociali.
TORINO, MANIFESTAZIONE DA P.zza Vittorio ore
09:30 a P.zza CASTELLO (lato Prefettura).
Segreteria Slc Cgil Torino