domenica 19 giugno 2016

Verbale Commissione Rete

Potete trovare qui il verbale della Commissione Rete tenutasi il 20 aprile 2016.

COMUNICATO SINDACALE ARTICOLO 4 LEGGE 300

COMUNICATO SINDACALE
ARTICOLO 4 LEGGE 300

E’ di queste ore la risposta a firma Asstel alla lettera con la quale il sindacato confederale chiedeva di aprire un confronto di settore sull’articolo 4 della Legge 300 e sul tema più generale della regolamentazione del controllo a distanza.
Di fronte alla non casuale decisione di diverse aziende del settore di aprire contemporaneamente tavoli di confronto per regolamentare i controlli individuali, ci è sembrato di tutta evidenza ricercare uno spazio di settore nel quale affrontare il tema in modo organico.

La risposta pervenutaci dimostra, evidentemente, come non si voglia perseguire la strada di un confronto che sappia affrontare un tema così delicato, dai risvolti normativi tuttaltro che chiari soprattutto dopo le recenti modifiche legislative, senza furori ideologici. Invece ci sembra che nelle principali aziende del settore si sia aperta una sorta di competizione malsana a chi riesca a strappare qualche “libertà” in più, magari sfruttando concomitanti crisi aziendali o, non si sa cosa sia peggio, ostentando un totale dispregio per il confronto arrivando a predisporre delle mere informative sulla privacy prima di implementare i sistemi arrivando al dato di produttività individuale.

Ancora una volta, mentre il sindacato confederale unitariamente punta a regolamentare il settore, anche alla luce della modifica di legge fatta dal Governo, le aziende individuano una nuova strada per alimentare il dumping attraverso l’uso improprio di una norma che richiede approfondimenti di settore, anche con il coinvolgimento del Garante della Privacy ed eventualmente del Ministero del Lavoro.

E’ chiaro che questo atteggiamento non può vederci in alcun modo favorevoli. E del resto desta una certa sorpresa la risposta negativa di Asstel. Soprattutto perché ne ricordiamo la forte convinzione con la quale, nel corso della passata rinnovazione contrattuale, lavorarono per inserire nel CCNL Telecomunicazioni l’Articolo 57 e l’istituzione di una commissione paritetica contrattuale finalizzata proprio all’analisi dell’evoluzione sia normativa che contrattuale del fenomeno. Cosa è cambiato? Quale è il disegno che oggi guida le aziende del settore e la loro organizzazione? Temiamo stia prevalendo la linea più retriva per la quale si procede a strappi nella speranza che ciascuna azienda spunti condizioni di miglior favore. Con buona pace del sistema relazionale di settore.

Noi non ci piegheremo a questa logica sbagliata e pericolosa. Quello del controllo a distanza è tema delicatissimo e particolarmente sentito dalle lavoratrici e dai lavoratori del comparto (evidentemente anche per gli immediati risvolti sull’organizzazione del lavoro quotidiana) ed ogni evoluzione in materia va affrontata con una particolare attenzione e condivisione.
Percorsi e metodi che, del resto, hanno permesso al sistema relazionale delle Telecomunicazioni di raggiungere, in un passato non troppo lontano, accordi particolarmente avanzati in materia, come quello sul cosi detto “mass recording”, che hanno saputo superare tutti i dubbi tanto da essere oggi patrimonio comune in praticamente tutte le aziende del settore.

E’ per queste ragioni che per quanto ci riguarda non possiamo che ribadire con forza la nostra indisponibilità a procedere su questo argomento in modo disorganico azienda per azienda, a partire già dai prossimi incontri calendarizzati, annunciando fin da ora che all’apertura del confronto sul rinnovo del CCNL TLC prevista per il prossimo 6 luglio porremo in premessa l’urgenza di aprire un confronto sul controllo a distanza.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL.

giovedì 2 giugno 2016

COMUNICATO SINDACALE NEW SOURCING MODEL

COMUNICATO SINDACALE

NEW SOURCING MODEL

  Care colleghe, cari colleghi,

l’incontro OO.SS. con HR Wind del 4 maggio, richiesto il 22 febbraio con il fine di adeguare sia le esigenze lavorative e soprattutto un giusto equilibrio vita-lavoro in ambito SUPERVISIONE RETE, ha ottenuto l’attenzione dell’Azienda nel valutare seriamente i punti critici e ad affrontarli efficacemente anche con il diretto contributo delle OO.SS.

   Il nocciolo del problema sta nei carichi lavorativi molto elevati, pur con risultati eccellenti, e soprattutto la difficoltà a gestire coerentemente i turni e i riposi; le ipotesi per giungere a una soluzione sono state individuate prevalentemente in tre filoni di intervento:
  •  Utilizzo di consulenti esterni per far fronte alle esigenze almeno del periodo estivi
  • Formazione e inserimento di un numero sufficiente di FTE negli ambiti problematici
  • Miglioramento di strumenti informatici che possano risolvere in maniera automatica alcune lavorazioni

   Per quanto concerne la richiesta di una survey sanitaria, l’azienda si è dimostrata disponibile, nell’ambito della verifica periodica che ci sarà a breve, a porre un’attenzione particolare alla nostra sede e specificatamente negli ambiti di supervisione.

   In sede di incontro l’azienda ci ha fatto percepire di aver preso atto della gravità del problema , e si è resa disponibile a valutare soluzioni, da lei stessa definite strutturali e definitive,  per migliorare  la situazione lavorativa dei centri di supervisione.

   Ad oggi, però, tali soluzioni non ci sono state ancora presentate e, sebbene si siano svolti con regolarità una serie di  tavoli con Hr territoriale, durante i quali i nostri suggerimenti sono stati  raccolti con interesse, attentamente valutati ed esportati al centro,  le nostre preoccupazioni e i nostri dubbi non sono stati ancora fugati.

   Il ruolo delle  rsu  non è certo quello di sostituirsi all’azienda nell’organizzazione del lavoro, ma  di raccogliere i feedback che i lavoratori rimandano.
Riteniamo che  non si debba sottovalutare l’importanza di tali rimandi , poiché qualunque tipo di organizzazione pensata a tavolino per funzionare ha bisogno  della motivazione e dell’impegno dei lavoratori che devono poter operare in condizioni che non solo non li conducano allo stremo, ma che possano garantir loro  di poter conciliare i ritmi vita/lavoro  in maniera efficace.

   Auspichiamo pertanto, che nel fare le proprie valutazioni l’azienda abbia tenuto conto di tutte le sfaccettature e che il dilatarsi dei tempi di risposta sia dovuto ad un’attenta considerazione di ogni aspetto dello svolgimento delle attività.


     Le RSU della sede WIND di Ivrea