mercoledì 24 febbraio 2016

CALL CENTER 11 MARZO 2016 SCIOPERO DELL’INTERA GIORNATA DI LAVORO E MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

Roma, 23 febbraio 2016
CALL CENTER
11 MARZO 2016
SCIOPERO
DELL’INTERA GIORNATA DI LAVORO
E MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA PER
FARE APPLICARE LE LEGGI CHE IL PARLAMENTO HA VOTATO

Nonostante la richiesta di aprire un tavolo urgente di crisi del settore inviata il 14 gennaio u.s. alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Al Ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo Economico, il Governo ha deciso di non decidere, lasciando che il settore intero precipiti in una crisi senza
precedenti.
La recente approvazione delle c.d. “clausole sociali” nel cambio di appalto delle attività di call center
è già messa in discussione.
Due tra le principali imprese italiane, controllate direttamente dallo Stato, Poste Italiane ed Enel,
assegnano le attività al massimo ribasso a importi del tutto insufficienti per retribuire il solo costo
del contratto collettivo di settore senza prevedere l’impegno per i vincitori di garantire la continuità
occupazionale per il personale già occupato.
Altre gare assegnate in questi giorni da operatori telefonici e assicurazioni rischiano di consumarsi
con lo stesso principio, alimentando l’aggregazione con aziende non operanti direttamente nel
settore dei contact center e non munite della necessaria competenza per questo specifico settore; il
settore è ad un bivio, ci sono esperienze positive come gli investimenti su Comdata e su Visiant e
altre che lasciano dubbi e perplessità sulla credibilità industriale e finanziaria di possibili acquirenti,
come nel caso di E‐care e Datacom etc. Il Sindacato è chiamato a vigilare come non mai per evitare
che il mancato rispetto di regole e Leggi di questo Paese spingano l’intero settore nelle mani di aziende spregiudicate con la conseguente distruzione di tutti i livelli occupazionali.
Settore che conosce, usa e analizza i dati sensibili di milioni di persone.
In questo modo oltre 4000 addetti, dipendenti da Abramo, Almaviva, Call & Call, Gepin, Uptime e
altre, si troveranno nei prossimi mesi a perdere il loro posto di lavoro nonostante la legge votata dal
Parlamento gli garantisse una continuità occupazionale.

Analogamente, si è impedito ai cittadini italiani il diritto di scegliere, anche in questo caso diritto
garantito da una legge votata dal Parlamento nel 2012, se essere serviti da operatori collocati in Italia o all’estero, consentendo a tantissime attività di essere trasferite in Paesi stranieri con basso costo del lavoro e insufficienti indici di sicurezza informatica, aumentando il numero degli esuberi presenti nei call center.
Nel contempo, il governo ha deciso di inquadrare, dal punto di vista previdenziale, l’intero settore nel “terziario” lasciando ai lavoratori solo la possibilità di utilizzare ammortizzatori sociali in deroga, del tutto insufficienti per garantire le gravi crisi presenti.
Il risultato finale dell’assenza di volontà di far applicare e rispettare le leggi votate dal Parlamento Italiano e l’incomprensibile decisione di modificare la collocazione previdenziale del settore escludendolo dagli ammortizzatori ordinari, ha prodotto oltre 8000 esuberi di cui almeno la metà vedrà aprire le procedure di licenziamento già nel mese di marzo p.v..
In questo modo migliaia di cittadine e cittadini dopo aver sperato che le recenti modifiche legislative avrebbero garantito loro la continuità occupazionale o evitato che il loro lavoro si trasferisse in Albania o Tunisia, sprofondano nel baratro della disillusione, aumentando la distanza con le Istituzioni, lasciando loro solo la strada della protesta.
L’atteggiamento del Governo e delle principali imprese italiane si mostra, ancora una volta, del tutto disinteressato alle sorti di migliaia di lavoratori, concentrati prevalentemente nel centro sud del Paese, che rappresentano quell’Italia che non si è arresa e che nonostante ambizioni personali molto diverse (il tasso di scolarità dell’intero settore è molto elevato) si è rimboccato le maniche ed ha accettato il lavoro del call center.
Quel lavoro che oggi gli si vuole togliere.

Tutto questo è inaccettabile.

Per questo è proclamata una prima giornata di sciopero nazionale per l’intero settore per

VENERDÌ 11 MARZO 2016
CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

per chiedere al Governo di far applicare e rispettare le leggi già votate dal Parlamento Italiano.
La legge può e deve essere uguale per tutti.

Le Segreterie Nazionali
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL

Sciopero Call Center - Comunicato Stampa

Call Center: Cestaro (Slc Cgil), Vitale (Fistel Cisl), Ugliarolo (Uilcom Uil),  il mancato rispetto delle leggi italiane provocherà oltre 8000 licenziamenti nei prossimi mesi
Sciopero e manifestazione nazionale a Roma l’ 11 marzo

 La decisione di Poste Italiane ed Enel, aziende controllate dallo stato Italiano, di assegnare le attività di call center senza rispettare la clausola sociale contenuta nel DDL “appalti” approvato dal Parlamento, la volontà del Governo di non far applicare quanto previsto dalle leggi italiane in tema di delocalizzazioni di attività di call center, la scelta politica di privare il settore degli ammortizzatori sociali ordinari, provocheranno nei prossimi mesi oltre 8000 licenziamenti nel settore dei call center, di cui almeno la metà vedrà aprire le procedure di licenziamento già nel mese di marzo.
Questo l’allarme lanciato dai segretari nazionali di categoria in merito alla mancata convocazione da parte del Governo di un tavolo di crisi richiesto dalle OO.SS nello scorso mese di gennaio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
“E’ del tutto inaccettabile, dichiara Massimo Cestaro, che due aziende controllate dallo Stato italiano come Poste ed Enel, possano assegnare attività di call center senza rispettare le clausole sociali approvate dal Parlamento. Se passa il principio che le aziende pubbliche non rispettano le leggi perché mai dovrebbero farlo quelle private.”
“Da quattro anni, continua Vito Vitale, stiamo chiedendo il rispetto dell’articolo 24 bis della Legge 134 del 2012 in tema di delocalizzazione delle attività di call center. Nonostante i ripetuti annunci dei vari Ministeri che avevano anche comunicato l’avvio delle sanzioni previste dalla Legge, la normativa rimane totalmente disattesa. Si è consentito in questo modo, a tantissime attività di essere delocalizzate all’estero e si è impedito ai cittadini italiani un diritto di scelta a loro garantito dalla legge. Questo ha ingenerato migliaia di esuberi ingiustificati, perché il lavoro non è cessato ma è stato spostato, senza rispettare le leggi, in Paesi con basso costo del lavoro e insufficiente garanzia sul trattamento dei dati personali e sensibili.”
“Aver deciso di togliere, incalza Salvo Ugliarolo, gli ammortizzatori ordinari al settore è una scelta miope e assurda che comporterà nelle prossime settimane l’avvio di migliaia di licenziamenti nelle aree più deboli del Paese, tanto accanimento contro le lavoratrici e i lavoratori di un intero settore davvero non si comprende. E’ evidente che il sindacato non starà a guardare passivamente l’indolenza o la complicità di chi ha condannato migliaia di lavoratrici e lavoratori alla certezza di perdere il lavoro per favorire imprese spregiudicate.”
Questa strada, concludono i tre Segretari Generali, porterà l’intero settore al limite della legalità perché è evidente che non esiste un solo imprenditore serio disponibile ad assumere attività in perdita. Questo in un ambito economico che conosce, controlla e gestisce dati personali e sensibili di milioni di cittadini italiani.

Siccome il rispetto delle leggi è un elemento fondamentale per ogni democrazia e considerando che “la legge è uguale per tutti” e che nessun cittadino e nessuna azienda può essere collocata al di sopra delle leggi, venerdì  11 marzo, in occasione dello sciopero nazionale di settore, manifesteremo a Roma con un solo slogan: fate rispettare le leggi che il Parlamento Italiano ha votato. 

lunedì 15 febbraio 2016

Ticket Restaurant Elettronici



Da marzo, indicativamente, verrà  introdotto l’uso dei Ticket elettronici nelle sedi principali  di WIND;  a differenza dei ticket tradizionali essi saranno esentasse fino a 7 Euro di valore. Materialmente sarà una tessera con chip, utilizzabile presso i pos abilitati.

Continuerà ad essere la Day il circuito convenzionato con Wind e verrà installato un pos dove sarà possibile la ricarica mensile, essa sarà possibile anche nei pos degli esercenti convenzionati. Al momento, purtroppo, non si ha ancora un lettore pos unico per i vari gestori e quindi la diffusione degli stessi è ridotta rispetto ai metodi tradizionali.

Sarà possibile segnalare gli esercenti ritenuti interessanti per la convenzione tramite apposito link presente sulla intranet aziendale.

Il locale ristoratore presente nel complesso di Ivrea, Camst, a breve dovrebbe completare l’organizzazione per la gestione dei nuovi ticket; sarà possibile anche il trasferimento del ticket sul tesserino camst così da poter permettere spese frazionate.

Le RSU SLC della sede WIND di Ivrea


giovedì 11 febbraio 2016

Comunicato WIND

Comunicato WIND

Si sono concluse ieri le assemblee dei lavoratori di WIND che hanno discusso l’accordo sottoscritto con riserva dalle OO.SS. il 2 febbraio u.s.
I risultati della consultazione hanno visto i lavoratori esprimersi favorevolmente - con 3006 voti favorevoli, 1102 contrari, 33 schede bianche e 7 schede nulle – l’ipotesi d’accordo, consentendo alle OO.SS. di sciogliere la riserva.
Questo nuovo accordo fa emergere la prima parte dei risultati raggiunti con il processo di reinternalizzazione delle attività e di riconversione delle professionalità, iniziato da WIND con il precedente accordo. Attraverso l’utilizzo del contratto di solidarietà, le parti si pongono come obiettivo la fine della riconversione professionale – anche a fronte di nuove ed ulteriori reintenalizzazioni di attività che verranno messe in campo dall’azienda nei prossimi mesi –  finalizzata a rafforzare il perimetro aziendale e la salvaguardia occupazionale.


Roma, 10 febbraio 2016


LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL

mercoledì 3 febbraio 2016

VERBALE DI ASSEMBLEA del 3 febbraio 2016




VERBALE DI ASSEMBLEA 




In data odierna si sono svolte le assemblee  aventi come ordine del giorno la presentazione dell'impianto dell'accordo sulla nuova solidarietà.
Le  RSU hanno illustrato l'accordo nella sua interezza e quindi hanno  invitato i lavoratori ad esprimersi col  voto.

L'assemblea ha rimarcato che la proposta emersa dalle scorse consultazioni, cioè quella di applicare una giornata di solidarietà  a tutti i reparti aziendali senza eccezioni alcune, non è stata accolta.
Forte crtiticità è stata riscontrata anche sull'applicazione del flexible benefit alle aree escluse  dalla solidarietà.

Alla luce di queste considerazioni l'assemblea si è  espressa come segue:



Votanti:       287
Favorevoli:  79
Contrari:      205
Bianche:      2
Nulle;          1

L'assemblea eporediese scioglie  negativamente la riserva.


La rsu SLC-Cgil wind della sede di Ivrea


Ivrea, 3 febbraio 2016

martedì 2 febbraio 2016

ASSEMBLEA RETRIBUITA 3 FEBBRAIO 2016

Comunicato Sindacale

WIND
Mercoledì 03 febbraio 2016

ASSEMBLEA RETRIBUITA DI UN’ORA


Ordine del giorno:

Verifica degli  accordi sul Contratto di Solidarietà

 

 

Le assemblee avranno luogo presso la sala 560 , quinto piano, PU2 nei seguenti orari:

 

dalle 10.00 alle 11.00

 

dalle 15.00 alle 16.00

 

dalle 17,00 alle 18,00

 



Ivrea 02 febbraio 2016

RSU SLC e UILCOM Wind della sede di Ivrea