SLC - CGIL
Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL
Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL
Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione
CALL CENTER
DICIAMO FORTE E CHIARO
NO ALLE DELOCALIZZAZIONI !!
Si è da poco aperta la fase per il rinnovo del CCNL delle Telecomunicazioni e il tema delle delocalizzazioni si pone come uno dei principali problemi a cui dare risposta. E’ evidente che la pratica dell’offshore, che continua ad essere oggetto di “scambio” tra committenti e outsourser per ottenere tariffe al di sotto del valore di mercato, non è il modello di sviluppo da perseguire e va contrastato con ogni mezzo.
L’obiettivo della riduzione dei costi, rincorso da tutte le aziende di Telecomunicazioni, non può realizzarsi attraverso un dumping commerciale e contrattuale che comprime diritti e salario trascurando la qualità del servizio offerto.
Si tratta di una concorrenza sleale che ha prodotto un imbarbarimento delle condizioni di lavoro, l’abbandono della ricerca dell’efficienza, crollo qualitativo del servizio offerto e della produttività.
E’ evidente che tale modello va a premiare non l’azienda più capace ma quella più spregiudicata. Parafrasando una citazione greca si può affermare che in tale modello “il lavoro cattivo scaccia il lavoro buono”.
Nessuno può pensare che tale percorso sia inevitabile.
Questo modello sta generando un pericoloso dumping industriale tra le aziende che hanno deciso di competere correttamente mantenendo il perimetro delle attività nel nostro Paese e quelle che spregiudicatamente si rendono disponibili a scaricare sui lavoratori le conseguenze, con inevitabili e pesanti ricadute occupazionali nel settore.
La responsabilità morale di questa ferita è in capo alle aziende committenti, che, nell’ambito del rinnovo contrattuale sono tenute a trovare soluzioni che offrano regole chiare e corrette per la concorrenza sul mercato.
Inoltre, questo modello non è soltanto pericoloso per le conseguenze sui lavoratori dei call center in outsourcing, ma per tutti i lavoratori della filiera delle Telecomunicazioni perché una volta avviata la competizione sul costo del lavoro è evidente che non ci sarà più nessun settore della filiera al riparo da tali conseguenze.
Per il Sindacato questo processo di riduzione scorretta del costo del lavoro, attraverso i processi di offshore, è inaccettabile, anche perché, oltre a quanto già sopra evidenziato, comporterà una gestione dei clienti fuori dai confini nazionali, con rischi sulla riservatezza e sicurezza dei dati personali svincolati dalle regole italiane ( conti cc, carte di credito etc).
SLC – FISTel – UILCOM invitano le associazioni imprenditoriali, le aziende committenti e gli outsourcers a valutare attentamente le gravi ripercussioni che il fenomeno sta registrando e potrebbe sviluppare nel futuro.
E’ evidente che la sede del rinnovo contrattuale rappresenta l’opportunità di definire regole e comportamenti, per quanto attiene il costo del lavoro e i modelli organizzativi, entro cui le aziende dovranno sviluppare la concorrenza sul mercato.
Le OO.SS. in mancanza di un intervento che punta al superamento del fenomeno, saranno costrette a denunciare a tutti i livelli – in primis al garante della privacy – il comportamento delle aziende e non ultimo a definire una blacklist dei committenti ed outsourcers che alimentano questo fenomeno aprendo una vera campagna di denuncia pubblica nei loro confronti e informando i loro clienti della inaffidabilità delle pratiche utilizzate.
Roma, 23-2-2012
Le Segreterie Nazionali SLC – FISTel – UILCOM