mercoledì 8 ottobre 2014

ROMA 25 OTTOBRE 2014
MANIFESTAZIONE NAZIONALE 
PIAZZA SAN GIOVANNI

LAVORO, DIGNITÀ , UGUAGLIANZA


Il problema del Paese è il lavoro.Per creare lavoro occorre :


Cambiare la politica economica
Attuare investimenti pubblici e privati
Diverso lavoro ma stessi diritti/- contratti +stabili/tutele universali per crisi e disoccupazione
contro la crisi estendere la solidarietà

Rappresentanza e Democrazia: libertà di scelta, il Sindacato è dei lavoratori. Difendiamo la libertà
sindacale e di opinione, stabiliamo l’inderogabile principio che sugli accordi e i contratti la parola spetta ai lavoratori.

Difendere il CCNL includere tutto il lavoro, valorizzare la contrattazione decentrata per migliorare le condizioni di lavoro, abolendo l’art. 8 della legge 138 che consente le deroghe a legge e contratti.

STATUTO di tutti i lavoratori e lotta alla precarietà Uno Statuto dei Lavoratori deve includere Tutte le Lavoratrici e i Lavoratori e allargare le Tutele Universali, come tutela della maternità, della malattia e infortunio e del diritto al riposo, all’equa retribuzione. Estendere partecipazione e democrazia nei luoghi di lavoro.

Aboliamo la Precarietà puntiamo sulla Qualità e Stabilità del Lavoro, cancellando la selva di contratti esistenti (46 tipologie) che rendono precari vita e lavoro.

Per la Cgil la forma comune di rapporto di lavoro deve rimanere il Contratto a Tempo Indeterminato, che abbia un periodo di inserimento della durata massima di tre anni con un periodo di prova legato alla professionalità e politiche attive per la ricollocazione in caso di recesso.

Serve un Codice del Lavoro che semplifichi la legislazione in materia di lavoro, non attraverso una delega al Governo ma attraverso la condivisione delle scelte più importanti con le parti sociali e il Parlamento.
Tutele per tutti universali e nuove politiche attive: più sicurezza e più servizi per il lavoro.

La Cgil ha sempre proposto due istituti a carattere universale:
- cassa integrazione per tutti i settori e per tutte le imprese, che preveda il diritto alla formazione.
- indennità di disoccupazione che valga per tutti in base alle giornate lavorate, superando i limiti della
vecchia indennità di requisiti ridotti e della mini ASPI.

Il sistema della Cassa Integrazione dovrebbe essere assicurativo e universale.

L’indennità di disoccupazione (aspi) dovrebbe coprire tutti i lavoratori rapportando la durata della prestazione alla contribuzione maturata e prevedere che il lavoratore in disoccupazione non sia lasciato solo ma accompagnato alla rioccupazione dai centri per l’impiego.

Strumenti per combattere la crisi favorendo l’occupazione: i Contratti di Solidarietà senza limiti di utilizzo ed espansivi per favorire nuova occupazione.

L’unica flessibilità che serve è quella previdenziale senza penalizzazioni sull’uscita pensionistica,
lasciando libero il lavoratore di decidere quando andare in pensione, per non creare nuovi esodati e fare assunzioni.

ROMA 25 OTTOBRE 2014

MANIFESTAZIONE NAZIONALE • PIAZZA SAN GIOVANNI

CORTEI ALLE ORE 9.00 DA PIAZZA REPUBBLICA E OSTIENSE

CONCLUDE
SUSANNA CAMUSSO
#tutogliioincludo

Lettera ai Lavoratori di Massimo Cestaro, Segretario Generale SLC CGIL


Alle Lavoratrici, Ai Lavoratori

Stiamo tutti preparando la MANIFESTAZIONE DEL 25 OTTOBRE.
Come è tradizione antica e consolidata della CGIL, tutte le nostre manifestazioni sono di protesta e di proposta.
Oggi però c’è qualcosa in più per cui la risposta deve essere più larga e più forte possibile. Vi è infatti una esplicita azione, anche mediatica e su larga scala, tesa a delegittimare il nostro sindacato su uno degli aspetti per noi più sensibili: Saremmo i difensori dei “garantiti” contro i giovani e contro i precari.
Anzitutto verrebbe da chiedere a tutti quegli assidui frequentatori di talk show, se qualche volta hanno avuto anche il buon gusto di volgere lo sguardo dentro le sedi dove le parti sociali hanno dovuto affrontare gli effetti drammatici della crisi sull’occupazione e vedere lì le facce dei “garantiti” che perdevano il posto di lavoro.
Ma quella che appare davvero come una volgare mistificazione ‐ non sappiamo se per calcolo o per pura ignoranza, probabilmente per entrambi ‐ è la domanda retorica che ci viene posta: quando si allargava il precariato, voi dove eravate?
Bene, noi eravamo lì, con gli occupati, con i disoccupati e con i precari: cioè con tutti coloro i quali hanno in mente il lavoro come condizione irrinunciabile per dare dignità alla propria vita. Abbiamo dovuto combattere contro una legislazione che, scientificamente, ha puntato a sottrarre intere generazioni dalla sfera dei più elementari diritti di cittadinanza. Questi nuovi esponenti di una politica
ottocentesca farebbero bene ad andare a riguardare le nostre azioni sindacali (nostre, di SLC, ma solo per parlare di cose che conosciamo bene!) sui Call Center, sull’editoria, sull’emittenza, sulla produzione culturale! Andassero a rivedersi le interviste televisive ai precari, ripresi di spalle e con la voce contraffatta per non farsi riconoscere: da chi? Da noi? O piuttosto dalle imprese, spesso cooperative, per le quali lavoravano? Eppure l’attenzione di oggi è tutta rivolta al sindacato che, colpevolmente, non avrebbe associato e quindi rappresentato quel lavoratore precario, mentre nessuno sembra porsi la domanda di quanto quel lavoratore fosse davvero LIBERO di esercitare compiutamente i suoi diritti costituzionali.
Siamo perfetti? No. Errori ne abbiamo fatti anche noi e forse non siamo stati una “sponda” sufficientemente solida per quei lavoratori. Ma nessuno dica che non abbiamo provato ad opporci, anche con la contrattazione collettiva e con qualche risultato, al dilagare del precariato, voluto fortemente e consapevolmente dalle imprese come strumento competitivo sul mercato del lavoro per abbassare le tutele di tutti e col sostegno della Legge che, com’è noto, è sempre sovraordinata rispetto ai contratti.
Diamo una risposta forte e autorevole per riaffermare il valore della rappresentanza di milioni di cittadini! Portiamo in piazza gli occupati, i precari, i disoccupati. Portiamo i fatti, la loro realtà e le loro condizioni materiali che sono sempre più dure delle chiacchiere! Il Paese non lo si cambia senza di noi e solo una politica stolta e miope può pensare di cambiarlo CONTRO di noi.

Roma, 8 Ottobre 2014

        Massimo Cestaro
Segretario Generale SLC‐CGIL