martedì 3 giugno 2014

Call center: Azzola (Slc Cgil) al governo, necessarie modifiche di legge per garantire occupazione.

“Abbiamo chiesto al Governo di produrre semplici modifiche legislative in grado di migliorare l’occupazione facendo risparmiare la spesa dello stato in ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione.” Questo il commento di Michele Azzola sull’incontro sul settore dei call center tenutosi oggi e promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello del Lavoro.

“Gli interventi proposti da SLC CGIL al Vice Ministro De Vincenti perseguono tre obiettivi:

• migliorare le condizioni di chi lavora nei call center garantendo continuità occupazionale;
• strutturare e consolidare il settore in modo che le aziende riprendano a competere sulla qualità, sull’efficienza e sull’innovazione in modo tale da premiare la meritocrazia e non, come avviene oggi, la spregiudicatezza delle imprese;
• ridurre il contenzioso giudiziario che rappresenta un vero e proprio freno agli investimenti nel nostro Paese.

Non si tratta quindi – continua il sindacalista – di avanzare richieste fantasiose, ma di allineare l’Italia a quanto già fatto dagli altri Paesi europei che hanno recepito puntualmente i contenuti della direttiva 2001/23/CE a tutela dei lavoratori.”

“Il prossimo appuntamento è lo sciopero con la grande manifestazione nazionale dei dipendenti dei call center che si svolgerà a Roma il prossimo 4 giugno proprio per sostenere le richieste predisposte dalle organizzazioni sindacali.” (vedi volantino)

“Il sindacato – conclude Azzola – guarda inoltre con molta attenzione alla indagine conoscitiva sul settore dei call center promossa dalla commissione lavoro della Camera, luogo in cui tutta la politica dovrà provare a dare risposte alle migliaia di giovani lavoratrici e lavoratori oggi impiegati in uno dei pochi settori che hanno offerto opportunità occupazionali soprattutto nelle aree del Mezzogiorno.”

“Il tempo, per dirla con il Presidente del Consiglio, non è una variabile indipendente e la velocità con cui Governo e Politica riusciranno a dare risposte sono un elemento fondamentale per ridare speranza a lavoratori convinti di essere stati abbandonati da tutti. Il tutto senza chiedere ulteriori risorse pubbliche ma proponendo un modello in grado di far risparmiare le casse dello Stato”

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