“Abbiamo chiesto al Governo di produrre
semplici modifiche legislative in grado di migliorare l’occupazione
facendo risparmiare la spesa dello stato in ammortizzatori sociali e
incentivi all’occupazione.” Questo il commento di Michele Azzola
sull’incontro sul settore dei call center tenutosi oggi e promosso dal
Ministero dello Sviluppo Economico e da quello del Lavoro.
“Gli interventi proposti da SLC CGIL al Vice Ministro De Vincenti perseguono tre obiettivi:
• migliorare le condizioni di chi lavora nei call center garantendo continuità occupazionale;
• strutturare e consolidare il settore in modo che le aziende riprendano a competere sulla qualità, sull’efficienza e sull’innovazione in modo tale da premiare la meritocrazia e non, come avviene oggi, la spregiudicatezza delle imprese;
• ridurre il contenzioso giudiziario che rappresenta un vero e proprio freno agli investimenti nel nostro Paese.
Non si tratta quindi – continua il
sindacalista – di avanzare richieste fantasiose, ma di allineare
l’Italia a quanto già fatto dagli altri Paesi europei che hanno recepito
puntualmente i contenuti della direttiva 2001/23/CE a tutela dei
lavoratori.”
“Il prossimo appuntamento è lo sciopero con la grande manifestazione nazionale dei dipendenti dei call center che si svolgerà a Roma il prossimo 4 giugno proprio per sostenere le richieste predisposte dalle organizzazioni sindacali.” (vedi volantino)
“Il prossimo appuntamento è lo sciopero con la grande manifestazione nazionale dei dipendenti dei call center che si svolgerà a Roma il prossimo 4 giugno proprio per sostenere le richieste predisposte dalle organizzazioni sindacali.” (vedi volantino)
“Il sindacato – conclude Azzola – guarda
inoltre con molta attenzione alla indagine conoscitiva sul settore dei
call center promossa dalla commissione lavoro della Camera, luogo in cui
tutta la politica dovrà provare a dare risposte alle migliaia di
giovani lavoratrici e lavoratori oggi impiegati in uno dei pochi settori
che hanno offerto opportunità occupazionali soprattutto nelle aree del
Mezzogiorno.”
“Il tempo, per dirla con il Presidente
del Consiglio, non è una variabile indipendente e la velocità con cui
Governo e Politica riusciranno a dare risposte sono un elemento
fondamentale per ridare speranza a lavoratori convinti di essere stati
abbandonati da tutti. Il tutto senza chiedere ulteriori risorse
pubbliche ma proponendo un modello in grado di far risparmiare le casse
dello Stato”
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