TLC: SINDACATI, ESITO NEGATIVO TRATTATIVA CCNL TLC
COMUNICATO STAMPA UNITARIO DEI
SEGRETARI GENERALI SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL
"Dopo un anno, ancora senza contratto i lavoratori del
settore delle Telecomunicazioni. La trattativa, che è cominciata giovedì
mattina, dopo 60 ore ininterrotte si è conclusa sabato notte senza accordo."
Così dichiarano in una nota congiunta i segretari generali, Slc Cgil, Fistel
Cisl, Uilcom Uil, Massimo Cestaro, Vito Vitale e Bruno Di Cola.
"I temi che hanno impedito la prosecuzione del confronto
sono, ancora una volta, quelli relativi alle cosiddette "clausole
sociali" e alla estensione del ccnl TLC nel mondo degli appalti e
subappalti largamente presenti nel settore. Ciò che è apparso davvero
incredibile è stata la richiesta di Asstel (l'Associazione Datoriale del
settore) di introdurre forme flessibili del lavoro e una sensibile contrazione
dei costi contrattuali in particolare nel mondo dei call center, al fine di
renderli più "competitivi" e poi, a fronte di una disponibilità
sindacale in quella direzione, opporre un netto rifiuto affinché quello stesso
contratto potesse trovare applicazione proprio nel sistema dei loro call center
in appalto."
"In realtà - proseguono i sindacalisti - la sensazione è
stata quella di un uso del tutto strumentale, da parte dei grandi committenti,
utilizzando la parte più debole del settore, al fine di ottenere sconti per sè
stessi e, al tempo stesso, mantenere la giungla e il ricatto occupazionale
nella fascia meno protetta della loro filiera. Anteporre l'adozione di un
generico "codice etico" alla più concreta e normale applicazione del
contratto di lavoro è sembrata niente più che una buona intenzione, di fatto
priva di qualsiasi efficacia."
"Occorre ricordare che su questi temi, i lavoratori hanno
già speso due giornate intere di sciopero con una grande manifestazione a Roma
il 19 ottobre. E occorre ricordare che, sempre più frequentemente, sulle pagine
dei giornali compaiono notizie sconcertanti circa l'infiltrazione della
criminalità organizzata proprio nel mondo dei call center. Non vi è dubbio che
ogni generalizzazione in questo senso sarebbe sbagliata, fuorviante e non
rispettosa dell'Associazione datoriale, ma è altrettanto evidente che certi
segnali di allarme non possono in alcun modo essere sottovalutati. L'unico vero
"codice etico" per il mondo del lavoro è il Contratto. Se ne
convincano le Imprese."
"Per queste ragioni le segreterie nazionali del settore -
Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil - hanno ritenuto, in un clima davvero
unitario, di non dover approfondire nemmeno la parte economica del contratto, di
non proseguire la trattativa e, soprattutto, di attivarsi già da lunedì
prossimo per chiedere al Ministero del Lavoro la convocazione delle parti
auspicando che il Governo chieda il massimo di responsabilità alle aziende di
un settore così strategico per il sistema Paese."
"Non è pensabile - concludono Cestaro, Vitale e Di Cola -
che importanti aziende di Telecomunicazioni possano candidarsi alla gestione di
quel grande processo di innovazione che si chiama "agenda digitale" e
che, al tempo stesso, le stesse aziende abbiano dentro il loro perimetro di
influenza aree di lavoro non regolato dal contratto che esse stesse
sottoscrivono. Naturalmente, nelle prossime ore, saranno attivate anche
iniziative di coinvolgimento dei lavoratori e di mobilitazione della
categoria."
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